1884 : Edison scopre l’effetto termoelettronico. Un filo metallico incandescente è capace di emettere dei particolari raggi detti "RAGGI CATODICI” perchè emessi dal catodo che è l'elettrodo negativo.
Dal 1880 al 1896: J.J. Thomson studia la natura dei raggi catodici e scopre che sono particelle cariche perché deviate da un campo elettrico. Usando il campo magnetico dimostra che sono cariche negative da come sono deviate.
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Nel suo celebre esperimento del 1896 determina il rapporto carica massa di queste particelle che chiama ELETTRONI. Ricordiamo che il rapporto q/m carica-massa identifica in modo univoco la particella. Nel 1905 Millikan determina il valore della carica elementare e ritrova lo stesso rapporto carica massa trovato da Thomson. Quindi si dimostrò che gli elettroni sono i portatori della carica elementare .
ESPERIMENTO:
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Thomson usa un tubo (di Crookes) a raggi catodici. Dal catodo viene emesso un fascio di raggi catodici per effetto termoelettronico. I raggi attraversano con una certa velocità il campo elettrico E generato dalle armature di un condensatore. Il raggio viene deviato e la deflessione verticale si può misurare sulla seconda estremità del tubo di Crookes.
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Le particelle entrano con velocità v₀ in campo elettrico ortogonale E (condensatore piano).
Subiscono una deflessione d misurabile sullo schermo.
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Si ricava il tempo che impiegano per uscire dal condensatore di lunghezza L tenuto conto che la componente del moto nella direzione orizzontale è uniforme: t=L/v₀ . Il tempo trovato si sostituisce nella legge oraria del moto uniformemente accelerato nella direzione verticale ottenendo:
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Da questa si può ricavare il rapporto carica massa:
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dove y è la deflessione che si può leggere nello schermo dello strumento, E è il campo elettrico applicato.
Manca solo il valore della velocità iniziale v₀ degli elettroni.
Per determinare v₀ si sovrappone al campo elettrico E un campo magnetico B generato da delle bobine percorse da corrente in modo che le linee di forza di B risultino perpendicolari a quelle del campo elettrico e alla direzione del fascio.
Le particelle subiscono così la forza di Lorentz diretta nella stessa direzione del campo E ma in verso opposto.
Si regola la corrente nelle bobine e quindi si regola il campo B fino a quando la deflessione ritorna a zero. La condizione di equilibrio è:
applet : clicca qui
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